BIOLOGIA AMBIENTALE ED EVOLUTIVA

 

PROGRAMMI D'INSEGNAMENTO

ultimo aggiornamento 11/01/2013

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Antropologia e adattamento

Biodiversità animale

Biologia della riproduzione

Botanica marina

Ecofisiologia animale

Ecofisiologia vegetale

Ecologia applicata

Ecologia marina

Flora e Vegetazione

Igiene ambientale e salute

Inglese scientifico

Legislazione professionale

Mutagenesi ambientale

Statistica applicata alla Biologia

Tecnologie biomolecolari per il monitoraggio ambientale

Zoogeografia

 


 

Corso di laurea

Laurea magistrale in BIOLOGIA AMBIENTALE ED EVOLUTIVA (orientamento: B.A.)

Insegnamento

Antropologia e Adattamento

Docente

Prof. Vittorio PESCE DELFINO

Telefono:080 5442058 e-mail: d.pesce@biologia.uniba.it

Orario ricev. LU, MA, ME - Ore 9 - 9.30 c/o: Lab. di Antropologia – Dip.to di Zoologia

Attività

Lezioni frontali

Esercitazioni

Laboratorio

Totale

Crediti

3

 

 

3

Ore attività

24

 

 

24

Ore studio individuale

51

 

 

51

Pre-requisiti

Anatomia topografica, Sistematiche, Matematica e Statistica

Obiettivi di Base

Ricostruire modelli dell’evoluzionismo, con particolare riferimento alla filogenesi umana

Obiettivi Formativi Disciplinari

Conoscenza di:

1 Aspetti metodologici nello studio dell’evoluzionismo

2 Concetto di “spazi evoluzionistici”

3 Modelli evoluzionistici e adattamenti

4 Modelli evoluzionistici specifici della filogenesi umana

Obiettivi Professionalizzanti

Conoscenza di:

1 Trasformazioni evoluzionistiche dei meccanismi adattativi del corpo umano verso variabili ambientali.

2 Variabili ambientali per le quali non si sono evoluti  meccanismi di adattamento (concetto e significato dei “valori minimi accettabili”).

3 Omeostasi e meccanismi di adattamento di tipo lento e rapido, concetto di “fenocopia”.

4 Omeotermia e adattamenti verso la temperatura ambientale; significato adattativo della temperatura corporea.

5 Modificazioni evoluzionistiche di proporzioni corporee, cute, sottocutaneo, apparati respiratorio, vascolare e sudoriparo come componenti del sistema di adattamento alla temperatura.

6 Limiti delle capacità di adattamento e meccanismi di innesco di sindromi da disadattamento.

Contenuto

DETTAGLI SUL CONTENUTO (PROGRAMMA)

1 Aspetti metodologici nello studio dell’evoluzionismo

2 Concetto di “spazi evoluzionistici”

3 Modelli evoluzionistici e adattamenti

4 Modelli evoluzionistici specifici della filogenesi umana

5 Trasformazioni evoluzionistiche dei meccanismi adattativi del corpo umano verso variabili ambientali.

6 Variabili ambientali per le quali non si sono evoluti  meccanismi di adattamento (concetto e significato dei “valori minimi accettabili”).

7 Omeostasi e meccanismi di adattamento di tipo lento e rapido, concetto di “fenocopia”.

8 Omeotermia e adattamenti verso la temperatura ambientale; significato adattativo della temperatura corporea.

9 Modificazioni evoluzionistiche di proporzioni corporee, cute, sottocutaneo, apparati respiratorio, vascolare e sudoriparo come componenti del sistema di adattamento alla temperatura.

10 Limiti delle capacità di adattamento e meccanismi di innesco di sindromi da disadattamento.

Testi consigliati

- Appunti delle lezioni (cartacei e multimediali)

- Facchini F., Evoluzione, Uomo e Ambiente , UTET, Torino, 1996.

- Klein, R. G. (1999) The Human Career: Human Biological and Cultural Origins. Chicago : The University of Chicago Press

Propedeuticità

Nessuna

Consigliate

Anatomie -Matematica e Statistica

Metodi di valutazione

Prova scritta

SI

Colloquio orale

SI

Prova di laboratorio

NO

Prove di esonero parziali

NO

Collocazione

Anno di Corso

I

Quadrimestre

I

Data inizio

Data fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Corso di laurea

Laurea magistrale in BIOLOGIA AMBIENTALE ED EVOLUTIVA (orientamento: B.A.)

Insegnamento

ZOOLOGIA II modulo di Biodiversità animale

Docente

Prof. Miriam GHERARDI

Telefono: 0805443478 - e-mail: m.gherardi@biologia.uniba.it

Orario ricevimento: Lunedì,Mercoledì 11-12,30  Presso:  Dip.Zoologia

Attività

Lezioni frontali

Esercitazioni

Laboratorio

Totale

Crediti

3,5

0,5

 

4

Ore attività

28

6

 

34

Ore studio individuale

59,5

6,5

 

66

Pre-requisiti

 

Obiettivi di Base

Analisi dei processi che sono alla base della biodiversità animale

Obiettivi Formativi Disciplinari

Analizzare le risposte adattative ai problemi generali della vita, presentate da animali caratterizzati da una diversa storia evolutiva e da differenti gradi di complessità.

Obiettivi Professionalizzanti

 

Contenuto

Evoluzione della biodiversità. Fattori di evoluzione. Speciazione. Adattamento. Radiazione adattativa. Convergenza adattativa. Coevoluzione. Piano organizzativo del corpo e ambiente esterno. Sostegno, protezione, movimento. Tipi di alimentazione e adattamenti evolutivi dell’apparato digerente. Evoluzione dei sistemi di trasporto e delle superfici respiratorie. Adattamenti strutturali e comportamentali nella regolazione dell’ambiente interno. Coordinazione nervosa e ormonale. Orologi biologici. Sistemi sensoriali. Orientamento e rotte.

Testi consigliati

ARMS, CAMP – Biologia - Piccin

Mitchell et al.-  Zoologia – Zanichelli

PURVES et al. – Biologia animale - Zanichelli

Propedeuticità

Obbligatorie

Nessuna

Consigliate

 

Metodi di valutazione

Prova scritta

NO

Colloquio orale

SI

Prova di laboratorio

NO

Prove di esonero parziali

NO

Collocazione

Anno di Corso I

Quadrimestre

II

Data inizio

Data fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Corso di laurea

Laurea magistrale in BIOLOGIA AMBIENTALE ED EVOLUTIVA (orientamento: B.A.)

Insegnamento

ZOOLOGIA II modulo di Biologia della riproduzione

Docente

Prof. Miriam GHERARDI

Telefono: 0805443478 - e-mail: m.gherardi@biologia.uniba.it

Orario ricevimento: Lunedì,Mercoledì 11-12,30  Presso:  Dip.Zoologia

Attività

Lezioni frontali

Esercitazioni

Laboratorio

Totale

Crediti

2

 

 

2

Ore attività

16

 

 

16

Ore studio individuale

34

 

 

34

Pre-requisiti

Elementi di base di Citologia ed Istologia

Obiettivi di Base

Conoscenza dei principali processi riproduttivi negli invertebrati e nei vertebrati.

Obiettivi Formativi Disciplinari

Studio delle modalità riproduttive e cenni sullo sviluppo embrionale.

Obiettivi Professionalizzanti

Individuazione delle fasi della gametogenesi che portano alla differenziazione degli elementi germinali  negli invertebrati e nei vertebrati.

Contenuto

La continuità della vita: la riproduzione.

Riproduzione agamica.Vantaggi e limiti della riproduzione agamica. Modalità di riproduzione agamica nei Protozoi e nei Metazoi: scissione, gemmazione. Poliembrionia. Colonie. Riproduzione gamica: vantaggi e limiti della riproduzione gamica. Significato della sessualità. Meiosi e ciclo vitale.

Riproduzione sessuale nei Metazoi. Maturazione delle cellule germinali: spermatogenesi, ovogenesi. Fase lampbrush e deutoplasmogenesi. Gameti maturi. Evoluzione dello spermatozoo. Membrane dell'uovo e loro significato.

Fecondazione: cambiamenti dello spermatozoo e della cellula uovo. Monospermia. Polispermia. Neotenia. Dissogonia. Metagenesi. Gonocorismo. Caratteri sessuali. Ermafroditismo autogamo e dicogamo. Ermafroditismo simultaneo e sequenziale.Proterandria. Proteroginia. Partenogenesi naturale e sperimentale. Ginogenesi. Androgenesi. Pedogenesi.

Sviluppo animale: cenni sulla segmentazione totale delle uova oloblastiche e segmentazione parziale delle uova meroblastiche. Tipi di blastula.

Cenni sulla gastrulazione: la formazione della struttura corporea. Formazione del mesoderma. Formazione del celoma: schizocelia, enterocelia. Protostomi. Deuterostomi. Neurulazione. Organogenesi. Annessi embrionali. Sviluppo postembrionale.

Testi consigliati

Baccetti et al. – Trattato italiano, vol. I°, ed. Zanichelli

Propedeuticità

Obbligatorie

Nessuna

Consigliate

Nessuna

Metodi di valutazione

Prova scritta

NO

Colloquio orale

SI

Prova di laboratorio

NO

Prove di esonero parziali

NO

Collocazione

Anno di Corso I

Quadrimestre II

Data inizio

Data fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Corso di laurea

Laurea magistrale in BIOLOGIA AMBIENTALE ED EVOLUTIVA (orientamento: B.A.)

Insegnamento

BIOLOGIA VEGETALE II modulo di Botanica marina

Docente

Prof. Mario De Tullio

Telefono: 080/5442157     e-mail:  detullio@botanica.uniba.it

 

Attività

Lezioni frontali

Esercitazioni

Laboratorio

Totale

Crediti

3,5

 

0,5

4

Ore attività

28

 

6

34

Ore studio individuale

59,5

 

6,5

66

Pre-requisiti

Nozioni di biologia vegetale e di biologia delle micro- e macroalghe

Obiettivi di Base

Conoscenza della biologia e della fisiologia degli organismi vegetali marini.

Obiettivi Formativi Disciplinari

Conoscenza degli habitat marini costieri e sommersi. Analisi dei fattori abiotici e biotici che li caratterizzano. Morfologia, anatomia e riproduzione dei principali taxa.

Obiettivi Professionalizzanti

Acquisire la capacità di riconoscere le principali componenti floristiche degli ambienti marini costieri e sommersi.

Contenuto

Tipi di organismi vegetali marini, livelli di organizzazione.

Il fitoplancton: classificazione del plancton; andamento stagionale della crescita; fioriture e maree rosse; effetti delle fioriture di fitoplancton sull'ambiente biotico marino; microalghe tossiche.

Il micro-fitobentos: categorie ecologiche in rapporto al substrato.

Il macro-fitobentos: i piani del dominio bentonico; i fattori abiotici della distribuzione (substrati, luce, temperatura, idrodinamismo) e categorie ecologiche in rapporto a tali fattori; pigmenti e distribuzione verticale, esame critico delle teorie classiche sulla zonazione luminosa.

Le macroalghe non attaccate: bento-pleuston, acro-pleuston.

L'ambiente chimico dei vegetali marini: salinità, ruolo fisiologico degli elementi minerali, eutrofizzazione, gas disciolti, pH.

Caratteristiche morfologiche ed ecologiche di base dei principali gruppi algali: alghe procariotiche; Heterokontophyta (Crisoficee, Silicoflagellate, Diatomee, Feoficee),  Haptophyta, Dinophyta, Cryptophyta, Rhodophyta; Chlorophyta (Ulvophyceae, Cladophorophyceae, Bryopsidophyceae, Dasycladophyceae).

 Macroalghe d'interesse economico: prodotti commerciali, coltivazione.

Licheni marini

Angiosperme marine: le praterie sommerse, le alofite semisommerse delle paludi salate, le foreste di mangrovie.

 

Esercitazioni: esame di campioni d'erbario.

 

Testi consigliati

Materiale didattico:  Presentazione MS-PowerPoint in 4 parti.

Testi da consultare:

Van den Hoek C., Mann D. G. e Jahns H. M., 1995. Algae: an introduction to phycology. Cambridge University Press.

Dawes C.J. 1998. Marine botany. 2nd edition. John Wiley & Sons, New York , 480 pp.

Lobban C.S. & Harrison P.J., 1997. The physiological ecology of seaweeds. Cambdrige University Press , USA

 

Propedeuticità

Obbligatorie

Nessuna

Consigliate

Biologia vegetale; Biologia delle microalghe; Biologia delle macroalghe.

Metodi di valutazione

Prova scritta NO

Colloquio orale SI

Prova di laboratorio

NO

Prove di esonero parziali

NO

Collocazione

Anno di Corso

I

Quadrimestre

I

Data inizio

Data fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Corso di laurea

Laurea magistrale in BIOLOGIA AMBIENTALE ED EVOLUTIVA (orientamento: B.A.)

Insegnamento

ECOFISIOLOGIA ANIMALE

Docente

Prof. Angela CORCELLI

Telefono: 080 5478108    e-mail:a.corcelli@biologia.uniba.it

Orario ricev. Lun. 12-13 c/o: Dip Biochimica Biologia e Fisica mediche Policlinico P.zza G. Cesare

Attività

Lezioni frontali

Esercitazioni

Laboratorio

Totale

Crediti

4

 

 

4

Ore attività

32

 

 

32

Ore studio individuale

68

 

 

68

Pre-requisiti

Conoscenza della fisiologia generale e della fisiologia degli organi ed apparati

Obiettivi di Base

Fornire gli strumenti per comprendere gli adattamenti degli esseri viventi alle diverse condizioni ambientali

Obiettivi Formativi Disciplinari

Conoscenza degli adattamenti degli organismi viventi e degli animali in ambienti  salini ed ipersalini

 

Obiettivi Professionalizzanti

Capacità di analizzare i fenomeni fisiologici nel contesto ambientale.

Contenuto

Gli adattamenti agli ambienti salini ed ipersalini.

 

L’ecosistema saline.

La biomassa delle saline. Fisiologia cellulare dei microrganismi alofili.

Adattamenti dei microrganismi alofili archeali durante stress ipotonico.

L’artemia salina.

 

0smoregolazione degli animali marini

Esempi di osmoregolazione: gli elasmobranchi, l’anguilla, gli uccelli marini.

 

Camere di galleggiamento

 La vescica natatoria, l’osso di seppia, la conchiglia del Nautilus.

 

Le tossine degli organismi marini. Le tossine dei microrganismi e organismi marini: strutture e funzioni.

Testi consigliati

 Fisiologia Animale

Knut Schmidt-Nielsen

Piccin ed

Propedeuticità

Obbligatorie

Nessuna

Consigliate

Ecologia

Metodi di valutazione

Prova scritta no

Colloquio orale SI

Prova di laboratorio

NO

Prove di esonero parziali

NO

Collocazione

Anno di Corso

II

Quadrimestre

I

Data inizio

Data fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Corso di Laurea

Laurea magistrale in BIOLOGIA AMBIENTALE ED EVOLUTIVA

Insegnamento

ECOFISIOLOGIA VEGETALE

Docente

Prof. Franca TOMMASI

Telefono: 0805442166   e-mail:tommasi@botanica.uniba.it

Ricevimento: Presso:Dip.to di Biologia patologia vegetale

Attività

Lezioni frontali

Esercitazioni

Laboratorio

Totale

Crediti

4

 

 

4

Ore attività

32

 

 

32

Ore studio individuale

68

 

 

68

Pre-requisiti

 Acquisizione di  crediti Fisiologia vegetale della laurea triennale.

 Conoscenze di base di Botanica e Fisiologia  vegetale.

Obiettivi di Base

Approfondire la conoscenza dei processi fisiologici in relazione all’ambiente

Obiettivi Formativi Disciplinari

Conoscenza delle risposte fisiologiche di organismi vegetali in risposta a fattori biotici e abiotici

Obiettivi Professionalizzanti

Capacità di analisi di un fenomeno- acquisizione dati di letteratura- interpretazione di dati sperimentali-

Contenuto

Gli organismi vegetali nei biomi terrestri ed acquatici

Fotosintesi e produttività

Fotosintesi degli organismi acquatici

Ecofisiologia della dispersione  e della germinazione dei semi.

Metabolismo secondario delle piante: terpenoidi, alcaloidi, composti fenolici

Piante e stress. Stress biotici e abiotici. Interazione pianta patogeno

Totipotenza cellule vegetali

Colture in vitro

Organismi  vegetali geneticamente modificati

Testi consigliati

Taiz, E. Zeiger. Fisiologia Vegetale, Piccin, 2002

Buchanan-Gruissem-Jones

Biochimica e Biologia molecolare delle piante, Zanichelli

Propedeuticità

Obbligatorie

Nessuna

Consigliate

CFU triennale

Metodi di valutazione

Prova scritta

no

Colloquio orale

SI

Prova di laborat.

NO

Prove di eson parz.

NO

Collocazione

Anno di Corso

I

Quadrimestre

III

Data inizio

Data fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Corso di laurea

Laurea magistrale in BIOLOGIA AMBIENTALE ED EVOLUTIVA (orientamento B.A.)

Insegnamento

ECOLOGIA II  modulo di Ecologia applicata

Docente

Prof. Angelo TURSI

Telefono: 080-5443350    e-mail: a.tursi@biologia.uniba.it

Orario ricevimento:  ore 8,30-11 (Mar.Giov.)  c/o:  Dipartimento di Zoologia

Attività

Lezioni frontali

Esercitazioni

Laboratorio

Totale

Crediti

4

1

 

5

Ore attività

32

12

 

44

Ore studio individuale

68

13

 

81

Pre-requisiti

Conoscenza dei cicli dei principali elementi e delle basi di ecologia e di ecologia applicata 1.

Obiettivi di Base

Specializzare lo studente nelle problematiche applicative dell’ecologia soprattutto per quel che concerne gli aspetti prettamente biologici.

Obiettivi Formativi Disciplinari

L'insegnamento ha lo scopo di avvicinare lo studente alle problematiche legate ai principali fenomeni di degrado biologico delle acque, dell'aria e del suolo nonché ai principali metodi di depurazione. Fornisce inoltre indicazioni precise sulle normative che regolano l'istituzione e la gestione delle AREE PROTETTE sia TERRESTRI sia MARINE, nonché sulle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale.

Obiettivi Professionalizzanti

Sviluppare la capacità di intervenire nei processi biologici legati al degrado ambientale nonché nella gestione delle aree protette

Contenuto

Inquinamento biologico : Introduzione delle specie alloctone

Inquinamento delle acque : Valutazione carico trofico. Valutazione carico organico destinato alle acque. Valutazione carico termico. Depurazione biologica delle acque di scarico: tecnologie.

Atmosfera :Struttura. Diagrammi climatologici. Inquinamento dell'atmosfera.

Il suolo :Struttura. Inquinamento del suolo.

Aree protette terrestri : Tipologie e normative istitutive e gestionali.

Aree protette marine : Tipologie e normative istitutive e gestionali.

Valutazione di impatto ambientale: Normative e problematiche. Aspetti metodologici.

Telerilevamento : Uso del remote sensing nella gestione dell'ambiente.

Sistemi Informativi Territoriali: Costruzione dei Sistemi Informativi Territoriali

Testi consigliati

1. R. Marchetti - Ecologia Applicata - CittàStudi, Milano 

2. R. Vismara - Ecologia Applicata - Hoepli

3. Appunti distribuiti su files.

Propedeuticità

OBLIGATORIA

Ecologia, Ecologia Applicata 1

CONSIGLIATA

Nessuna

Metodi di valutazione

Prova scritta No

Colloquio orale

SI

Prova di laboratorio

NO

Prove di esonero parziali

NO

Collocazione

Anno di Corso

I

Quadrimestre

III

Data inizio

Data fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Corso di laurea

Laurea magistrale in BIOLOGIA AMBIENTALE ED EVOLUTIVA

Insegnamento

ECOLOGIA II modulo di: Ecologia marina

Docente

Prof. Gianfranco D’ONGHIA

Telefono:080 5442228 e-mail: g.donghia@biologia.uniba.it

Orario ricevimento: 9-11 Presso: Dipartimento di Zoologia

Attività

Lezioni frontali

Esercitazioni

Laboratorio

Totale

Crediti

4

 

 

4

Ore attività

32

 

 

32

Ore studio individuale

68

 

 

68

Pre-requisiti

Buone conoscenze di fisca, chimica generale, zoologia, algologia, ecologia.

Obiettivi di Base

Conoscenza dei fattori e delle componenti dell’ecosistema marino nonché degli adattamenti delle componenti biologiche (plancton, necton, benthos) alle differenti condizioni dell’ambiente marino.

Obiettivi Formativi Disciplinari

Conoscenza delle modalità di distribuzione e di interazione delle componenti biologiche nell’ambiente marino (strategie vitali, dinamica delle popolazioni, organizzazione e zonazione delle comunità e biocenosi).

Obiettivi Professionalizzanti

Fornire la capacità di analizzare la struttura e il funzionamento dell’ambiente marino, considerando le interazioni tra componenti-fattori abiotici e biotici nonchè le interferenze delle azioni antropiche.

Contenuto

INTRODUZIONE ALL’AMBIENTE MARINO

L’ambiente marino. Parametri chimico-fisici: salinità, gas disciolti, temperature (stratificazione termica, termoclino e picnoclino), luce, pressione. Geografia e geomorfologia dell’ambiente marino. I movimenti del mare. Il Mediterraneo: caratteristiche geomorfologiche, idrologiche e biologiche.

ALCUNI PRINCIPI ECOLOGICI

Struttura abiotica e biotica dell’ecosistema marino. Tipi e strategie larvali. Adattamenti all’ambiente marino. Confronto tra ecosistema marino e terrestre: differenze chimico-fisiche; differenze strutturali e funzionali; differenze nelle strategie alimentari; differenze nelle strategie vitali.

PLANCTON

Classificazione dimensionale e per gruppi. Fitoplancton: diatomee, dinoflagellati e gruppi di minori dimensioni. Produttività primaria. Turbolenza, profondità di compensazione e profondità critica. Variazione geografica della produttività. La produttività nel Mediterraneeo. Fioriture algali, eutrofia e distrofia. Zooplancton: copepodi e altri organismi. Meccanismi di galleggiamento. Migrazioni verticali e fattori ecologici. Catene alimentari: modello classico del “grazing” ed il “microbial loop”.

NECTON

Composizione faunistica e caratteristice generali. Distribuzione geografica. Strategie adattative (galleggiamento, locomozione, colorazione e mimetismo, sistemi sensoriali, ecolocazione) Riproduzione e cicli vitali. Le migrazioni del necton. Ecologia alimentare e reti trofiche. Struttura delle reti trofiche in relazione alla latitudine. La cascata trofica nelle reti alimentari. Effetti “Top-down” e “Bottom-up”. Le popolazioni come risorse rinnovabili utilizzate dall’uomo. Dinamica della biomassa di uno stock: reclutamento, accrescimento, tasso di mortalità naturale e tasso di mortalità da pesca. Il necton di ambiente batiale e abissale. Caratteristiche dell’ambiente marino profondo. Adattamenti all’ambiente profondo. Principali caratteristiche biologiche degli organismi di ambiente profondo. Comunità della colonna d’acqua (deep scattering layer) e strategie vitali degli organismi.

BENTHOS

Fito e zoobenthos: caratteristiche principali. Zonazione verticale e fattori ecologici. I piani del dominio bentonico. Substrati duri e incoerenti. Struttura e dinamica delle comunità del piano intertidale. Il ruolo dei fattori chimico-fisici e biologici. Il piano infralitorale: popolamenti dei fondi duri e dei fondi incoerenti. Discontinuità del potenziale redox dei fondi fangosi con accumulo di sostanza organica. La biocenosi delle alghe fotofile. Le comunità parallele dei fondi mobili. Le fanerogame in Mediterraneo: praterie di Posidonia oceanica. Il piano circalitorale e le principali facies in Mediterraneo. L’ambiente batiale. Fanghi batiali e biocenosi a coralli di acque fredde. Le comunità idrotermali delle dorsali oceaniche (vents). Criteri di valutazione delle biocenosi e delle facies meritevoli di attenzione e salvaguardia.

Testi consigliati

Cognetti G., Sarà M., Magazzù G., 1999. Biologia Marina. Ed. Calderini

Ghirardelli E., 1981. La vita nelle acque. Utet

Nybakken J.W., 1977. Marine Biology. An ecological approach. Addison-Wesley Educational Publishers Inc.

Levinton J.S., 1995. Marine Biology. Function, Biodiversity, Ecology. Oxford University Press

Propedeuticità

Obbligatorie

 

Consigliate

Fisica-Chimica generale- Zoologia-Algologia-Ecologia

Metodi di valutazione

Prova scritta

-

Colloquio orale

SI

Prova di laboratorio

 

Prove di esonero parziali

 

Collocazione

Anno di Corso I

Quadrimestre

III

Data inizio

Data fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Corso di laurea

Laurea magistrale in BIOLOGIA AMBIENTALE ED EVOLUTIVA (orientamento: B.A.)

Insegnamento

BIOLOGIA VEGETALE II modulo di Flora e vegetazione

Docente

Prof. Francesco Saverio D’AMICO

Telefono: 080 5442152 e-mail: damico@botanica.uniba.it

Attività

Lezioni frontali

Esercitazioni

Laboratorio

Totale

Crediti

3.5

0.5

 

4

Ore attività

28

6

 

34

Ore studio individuale

59,5

6,5

 

66

Pre-requisiti

Sistematica delle Cormobionta e principi di ecologia

Obiettivi di Base

Conoscenza delle differenze tra Flora e Vegetazione. Analisi delle relazioni tra bio-ecologia e distribuzione delle specie vegetali e le cause attuali e pregresse che la determinano. Conoscenza delle relazioni tra fattori ecologici e composizione floristica, struttura, dinamica e distribuzione delle comunità vegetali.

Obiettivi Formativi Disciplinari

Conoscenza dei metodi di studio della Flora e della Vegetazione. Conoscenza ed utilizzo di strumenti per la diagnosi fitoclimatica. Rilevamento delle comunità vegetali ed elaborazione con tecniche di analisi statistica multivariata dei dati campionari. Conoscenza dei lineamenti fondamentali della vegetazione italiana

Obiettivi Professionalizzanti

Capacità di: analisi della Flora - analisi della Vegetazione – allestimento ed interpretazione tabelle fitosociologiche – diagnosi stazionale fitoclimatica

Contenuto

Concetti di Flora e Vegetazione. La Flora. Forme biologiche. Spettri biologici. Gli areali ed i fattori che ne determinano forma e dimensione. Tipi di areali e modalità di costruzione e rappresentazione. Geoelementi, con particolare riferimento alla flora italiana. Gli endemismi. Spettri corologici.

Clima: fattori ed elementi. Macroclima, mesoclima e microclima. Bioclima e Fitoclima. Classificazioni macroclimatiche. Parametri ed indici climatici e bioclimatici. Climogrammi secondo Walter e Lieth. Diagrammi bioclimatici di Thornthwaithe - Mather e di Montero de Burgos - Gonzales Rebollar. La classificazione bioclimatica di Rivas-Martinez.

Le comunità vegetali. Ordinamento spaziale e temporale delle comunità. Criteri di studio della Vegetazione. L’approccio cenologico e quello fitosociologico. Il metodo fitosociologico. L’associazione vegetale e le altre unità fitosociologiche. Tecnica di rilevamento. Elaborazione statistica dei dati. Vegetazione attuale e potenziale. Zone e fasce di vegetazione. Vegetazione zonale, azonale ed extrazonale. Fasce altitudinali. Zone e Fasce altitudinali in Italia. Il dinamismo della vegetazione. Concetti di stadio dinamico e successione. Successioni primarie e secondarie. Il concetto di climax. Le serie di vegetazione. Metodi di studio del dinamismo.

Testi consigliati

Ubaldi D., 2003 – Flora, fitocenosi e ambiente. Elementi di Geobotanica e Fitosociologia. CLUEB, Bologna

Pignatti S., 1994 – Ecologia del paesaggio. UTET, Torino

Pignatti S., 1995 – Ecologia Vegetale. UTET, Torino

Propedeuticità

Obbligatorie

Nessuna

Consigliate

Botanica Generale - Botanica Sistematica – Ecologia

Metodi di valutazione

Prova scritta

NO

Colloquio orale

SI

Prova di laboratorio

NO

Prove di esonero parziali

NO

Collocazione

Anno di Corso

I

Quadrimestre

I

Data inizio

Data fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Corso di laurea

Laurea magistrale in BIOLOGIA AMBIENTALE ED EVOLUTIVA (orientamento: B.A.)

Insegnamento

MUTAGENESI AMBIENTALE

Docente

Prof. Paolo BARSANTI

Telefono: e-mail: p.barsanti@biologia.uniba.it

Orario ricevimento:mer/ven ore 14-17 Presso:DAPEG/Sezione di Genetica (II p. Istituti Biologici)

Attività

Lezioni frontali

Esercitazioni

Laboratorio

Totale

Crediti

3

 

 

3

Ore attività

24

 

 

24

Ore studio individuale

51

 

 

51

Pre-requisiti

Conoscenza di base dei meccanismi di trasmissione e di espressione dell’attività genetica, dei vari tipi di agenti mutageni e del danno genetico da loro indotto.

Obiettivi di Base

Illustrare l’importanza per l’ambiente e la salute umana degli agenti genotossici e dei metodi per il loro controllo

Obiettivi Formativi Disciplinari

Lo studente dovrà raggiungere un’adeguata conoscenza delle cause e conseguenze del rischio genotossico e conoscere le principali strategie per la valutazione del rischio mutageno ambientale

Obiettivi Professionalizzanti

Conoscenza dei principali sistemi di rilevamento degli effetti genotossici, dei loro limiti e delle loro applicazioni

Contenuto

Classificazione e basi citologiche dei diversi tipi di danno genetico. Cause endogene ed esogene delle mutazioni. Tasso di mutazione nell’uomo. Aneuploidie e mutazioni geniche nella specie umana. Mutazione e cancerogenesi. Effetti inquinanti e controllo di sostanze genotossiche diffuse nell’ambiente. Inquinanti fisici: radiazioni ionizzanti e non ionizzanti.

Strategie di valutazione del rischio mutageno ambientale: Sistemi di rilevamento degli effetti genotossici: test di mutagenesi sui microorganismi (test di Ames, test sui lieviti); test su cellule somatiche di mammifero: test dei micronuclei, test dei SCE, test della cometa e altri test per la valutazione del danno primario al DNA. Test di mutagenesi in cellule germinali di topo. Biomonitoraggio ambientale e stima del rischio genetico. Tecniche di rilevamento degli agenti mutageni nell’aria, nell’acqua, nel suolo. Cenni sulla legislazione nazionale e internazionale.

Testi consigliati

Mutagenesi ambientale, a cura di L.Migliore. Ed.Zanichelli (2004)

più materiale reperibile in rete che sarà indicato durante le lezioni.

Propedeuticità

Obbligatorie

 

Consigliate

Citologia-Chimica organica

Metodi di valutazione

Prova scritta

NO

Colloquio orale

SI

Prova di laboratorio

NO

Prove di esonero parziali

NO

Collocazione

Anno di Corso

II

Quadrimestre

I

Data inizio

Data fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Corso di laurea

Laurea magistrale in BIOLOGIA AMBIENTALE ED EVOLUTIVA (orientamento: B.A.)

Insegnamento

Tecnologie Biomolecolari per il Monitoraggio Ambientale

Docente

Prof. Paola LOGUERCIO POLOSA

Telefono:    080-5443378  e-mail: p.loguercio@biologia.uniba.it

Orario ricevimento: 10:00 – 12:00, lun-ven   c/o: Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare

Attività

Lezioni frontali

Esercitazioni

Laboratorio

Totale

Crediti

5

1

 

6

Ore attività

40

12

 

52

Ore studio individuale

85

13

 

98

Pre-requisiti

Solide nozioni di Chimica generale, inorganica  e organica, e di Biologia generale

Obiettivi di Base

Comprendere e individuare gli effetti a livello cellulare del metabolismo delle sostanze esogene.

Obiettivi Formativi Disciplinari

Conoscere le metodologie biochimiche per l’analisi, in vitro e in vivo, degli effetti delle sostanze esogene sulle biomolecole. 

Obiettivi Professionalizzanti

Capacità di analisi e di interpretazione dei fenomeni biochimici legati alle sostanze esogene; uso di strumentazione semplice.

Contenuto

Il monitoraggio biologico. Studio del metabolismo delle sostanze esogene:

- su campioni di tessuto (determinazione degli addotti proteici e del DNA; determinazione del danno ossidativo del DNA).

- su cellule animali in coltura (determinazione di rotture nella catena del DNA; i test di riparazione del DNA).

Il test HPRT e il test TK. I test di genotossicità con i batteri.

Tecniche per l’analisi delle alterazioni biomolecolari causate dalle sostanze esogene:

- Purificazione delle proteine e determinazione della struttura proteica.

- Tecniche cromatografiche

- Tecniche di spettrometria di massa

- Tecniche radioisotopiche

- Tecniche elettrochimiche

- Clonaggio, espressione in cellule eucariotiche ed analisi dell’attività di citocromi

 P-450.

Testi consigliati

K. Wilson e J. Walker – Metodologia Biochimica – Raffaello Cortina Editore

H. Greim, E. Deml - Tossicologia – Zanichelli

D. Voet e altri – Fondamenti di Biochimica - Zanichelli

Appunti di lezioni.

Propedeuticità

Obbligatorie

NESSUNA

Consigliate

NESSUNA

Metodi di valutazione

Prova scritta NO

Colloquio orale

SI

Prova di laboratorio

NO

Prove di esonero parziali

NO

Collocazione

Anno di Corso

I

Quadrimestre

II

Data inizio

22/1/2007

Data fine

24/3/2007

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Corso di Laurea

Laurea Magistrale in BIOLOGIA AMBIENTALE ED EVOLUTIVA (orientamento: B.A.)

Insegnamento

ZOOLOGIA II – modulo di Zoogeografia

Docente

Prof. Miriam GHERARDI

Telefono: 0805443478 - e-mail: m.gherardi@biologia.uniba.it

Orario ricevimento: Lunedì,Mercoledì 11-12,30  Presso:  Dip.Zoologia

Attività

Lezioni frontali

Esercitazioni

Laboratorio

Totale

Crediti

2

 

 

2

Ore attività

16

 

 

16

Ore studio individuale

34

 

 

34

Pre-requisiti

 

Obiettivi di Base

Scopo fondamentale del corso di Zoogeografia è la descrizione, l’analisi e l’interpretazione in termini causali della distribuzione attuale degli animali. A tale scopo vengono illustrate le metodologie mediante le quali è possibile raggiungere questi scopi: studio dei biomi; degli ecosistemi, raccolte di campo accurate e prolungate, attento studio tassonomico-sistematico evolutivo, approfondita individuazione degli areali e delle categorie corologiche. Nel corso vengono discussi anche i fattori ecologici e storici che caratterizzano le Regioni Zoogeografiche oltre che gli areali delle singole specie. E’ fatto altresì cenno ai valori conservazionistici della ricerca nei riguardi dell’attività umana.

Obiettivi Formativi Disciplinari

Scopo finale è quello di fornire agli studenti una panoramica la più approfondita possibile del dinamismo del popolamento animale nel tempo e nello spazio. In particolare lo studio riguarda le sottoregioni europea e mediterranea con l’analisi dei mutamenti paleoecologici, paleoclimatici e pealeogeografici che l’hanno caratterizzata dall’Oligocene in poi, soprattutto per quanto riguarda l’Italia.

Obiettivi Professionalizzanti

 

Contenuto

- Cenni di Storia della Zoogeografia

- Specie e speciazione. I gruppi sopraspecifici. Lo studio delle relazioni filetiche. Filogenesi e sistematica.

- Il concetto di area e di distribuzione specifica. Modalità di descrizione e di rappresentazione degli areali. Dinamica degli areali. L’analisi degli areali.

- Le regioni zoogeografiche. Le categorie corologiche. General tracks. Modelli di distribuzione. Zoogeografia della Regione Oloartica. Caratteristiche zoogeografiche della Penisola italiana. Origini della fauna italiana. Rapporti con i territori circostanti.

- Comunità, Biomi, Biosfera. La diversità ecologica. Il numero di specie possibili. Dispersione. Estinzione. Il popolamento insulare.

- Biogeografia delle acque marine. Biogeografia delle acque interne. Biogeografia delle acque dolci.

- Biogeografia storica. Biogeografia Evoluzionistica. Biogeografia vicariantistica. Biogeografia filogenetica. Cenni sull’origine della Vita sulla Terra.

- Centro d’origine. Forma o spazio e forma?

Testi consigliati

M. Zunino & A. Zullini. Biogeografia. La dimensione spaziale dell’evoluzione. Casa editrice

Ambrosiana.

Propedeuticità

 

 

Metodi di valutazione

 

 

 

 

Collocazione

Anno di Corso

I

Quadrimestre

II

Data inizio

Data fine